La prevenzione è un’attività strategica in diversi ambiti del fare umano. In assenza di prevenzione ogni accadimento corre il rischio di diventare un problema, uno stop improvviso nella catena del valore. Il caso più eclatante è quello dei rifiuti.
La materia è trita e ritrita così come la problematica è ben lontana dall’essere risolta. Eppure esistono già i mezzi e gli strumenti tecnologici e normativi per far fronte al problema. Se a questi strumenti si abbina anche una seria e programmatica attività preventiva, esiste la concreta possibilità di ridurre il disagio a livelli sicuramente meno deleteri.
L’intervento più saggio da effettuare sui rifiuti è proprio intervenire subito, evitando tutta una serie di costi connessi al trasporto che non sono per nulla marginali. La scommessa è riuscire ad abbinare dettato normativo e tecnologie. Le seconde non sono oggi un problema. Chi scrive ha avuto modo qualche mese fa di assistere alla presentazione di un macchinario ideato per fare prevenzione e ridurre fortemente i costi di gestione (raccolta, stoccaggio, trasporto e conferimento) dei rifiuti umido/organici derivanti dai servizi di ristorazione (ristoranti, alberghi, centri cottura, mense scolastiche e aziendali, comunità, etc) ma anche attività quali negozi di ortofrutta, supermercati, etc. che rappresenta una alternativa alla attuale gestione di tonnellate di rifiuti che devono essere raccolti e trasportati con conseguente aggravio di costo.
Gli stessi si possono ridurre alla fonte d’origine con evidenti riduzioni delle conseguente problematiche ed oneri. L’apparecchiatura è di facile utilizzo e dimensioni contenute (all’incirca le dimensioni di un europallet), il ciclo di lavoro è rapido e completamente automatico. E’ possibile trattare praticamente ogni tipo di scarto umido organico e tutti i nuovi materiali biodegradabili e compostabili utilizzati nella ristorazione con il solo limite rappresentato dalle ossa di grosse dimensioni come lo stinco e costate.
Anche le normative esistono. Sino a poco tempo fa erano pochi i comuni italiani che concedevano riduzioni della tassa sui rifiuti (a parte quanto concesso alle sole utenze domestiche che dimostrino di praticare attività di compostaggio), ma vi sono comunque esempi virtuosi (es. in Lazio e Sicilia) che arrivavano a riconoscere riduzioni fino al 60-70% per le utenze domestiche e commerciali che dimostravano di non generare scarto organico riconvertendo in loco in vere e proprie risorse come nell’utilizzo di questa macchina. Un comune della provincia di Savona in Liguria, di matrice ecologista convinta ha voluto installare la nuova macchina presso la mensa scolastica del paese per iniziare a fare nuova cultura ed innovazione per l’ambiente in linea con la Direttiva 2008/98/CE ed in particolare OBIETTIVO CEE 2015-2020 Auto-smaltimento del Rifiuto Organico da parte di chi lo produce.
Un’opportunità di cambiamento concreta arriva dalla famosa Imposta unica comunale “IUC”. Ogni Comune dovrà adottare il regolamento contenente la disciplina in materia di IUC, con riferimento alle singole componenti (TARI e TASI). La TARI è corrisposta in base a tariffa commisurata ad anno sulla base dei criteri determinati dal DPR n. 158/99 ovvero nel rispetto del principio “chi inquina paga” alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi e alla tipologia dell’attività svolta nonché al costo del servizio sui rifiuti.
Il Comune può prevedere riduzioni e esenzioni tariffarie nel caso di: abitazioni con unico occupante; abitazioni tenute a disposizione per uso stagionale od altro uso limitato e discontinuo; locali, diversi dalle abitazioni, ed aree scoperte adibiti ad uso stagionale o ad uso non continuativo, ma ricorrente; abitazioni occupate da soggetti che risiedono o hanno la dimora all’estero per più di 6 mesi all’anno; fabbricati rurali ad uso abitativo; nonché al ricorrere di fattispecie ulteriori.
La TARI non è dovuta in relazione alle quantità di rifiuti assimilate che il produttore dimostra di aver avviato al recupero. In caso di occupazione / detenzione temporanea (periodo inferiore a 183 giorni nel corso dell’anno) la TARI è dovuta in base a tariffa giornaliera. I Comuni che hanno realizzato sistemi di misurazione puntuale della quantità di rifiuti conferiti, possono prevedere, in luogo della TARI, l’applicazione di una tariffa di natura corrispettiva
Il 24/10/2013 il Parlamento Europeo ha adottato il “Settimo programma d’azione per l’Ambiente”; la politica ambientale dell’ UE è basata sul principio del “chi inquina paga”, sul principio di precauzione, azione preventiva e riduzione dell’inquinamento alla fonte. La migliore prevenzione è quella di non produrre rifiuti o quanto meno ridurli il più possibile con i conseguenti minori costi di raccolta, trasporto e conferimento; tutte attività che inoltre comportano importanti emissioni di CO2 e vanno quindi ulteriormente contro alla direttiva europea per la tutela dell’ambiente.
E’ certo che quando gli utenti particolarmente colpiti dalla nuova tassa quali ristoratori, negozianti di ortofrutta, fioristi, avranno la possibilità di ridurre il volume dei rifiuti riusciranno ad ottenere, proprio a fronte di minor quantità di rifiuti prodotte, le stesse riduzioni oggi già concesse dalle pubbliche amministrazioni per altre soluzioni. Occorre quindi che i nuovi regolamenti comunali tengano conto delle nuove tecnologie ed in relazione a queste attuino le riduzioni che la legge già prevede. Già solo questo ridurrebbe l’impatto ambientale ed economico dei rifiuti.
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